Agv e piano di transizione 4.0
Il Piano Transizione 4.0 sostituisce i precedenti Impresa 4.0 e Industry 4.0 e rappresenta l’indirizzo di politica industriale dell’Italia.
Bonus e finalità del Piano di Transizione
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
Il piano ha come obbiettivo quello di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
Investimenti nel periodo 2023 – 2025
- 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
- 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro
- 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.
I sistemi Agv o LGV rientrano nel piano di transizione 4.0?
L’allegato A della legge di Bilancio del 2017 specifica che rientrano nel piano “ Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori o azionamenti, come ad esempio di macchine utensili per asportazione, laser, elettroerosione, deformazione plastica; macchine per la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione; macchine per la manifattura additiva; macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura, macchine per il confezionamento e per l’imballaggio; macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali; magazzini automatizzati.
Interconnessione
L’interconnessione è requisito fondamentale per avere il riconoscimento di bene rientrante nella transizione 4.0 ed è illustrato nella Circolare Agenzia Entrate n. 4E/2017, n. 177355/2018 e n. 295485/2018.
La Circolare n. 177355 chiarisce che il bene strumentale deve scambiare informazioni, attraverso un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (TCP/IP, HTTP, MQTT, ecc.) con:
- sistemi interni quali gestionali, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio locale e remoto, altre macchine dello stabilimento, sistemi MES;
- sistemi esterni come i clienti, i fornitori, i partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain.
- identificazione univoca del bene strumentale, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti, come ad esempio gli indirizzi IP
Integrazione
I beni acquisiti e definiti 4.0 devono, per essere definiti tali, integrarsi con:
- sistema logistico della fabbrica, tramite integrazione fisica e integrazione informativa tramite l’utilizzo di RFID o sistemi di tracciamento ottico quali QrCode o EAN (ad es. sistemi di movimentazione o tracciabilità dei prodotti/lotti);
- con la rete di fornitura;
- con altre macchine del ciclo produttivo.
Un carrello AGV o con guida laser LGV richiede necessariamente una interconnessione e integrazione con il sistema logistico di fabbrica.
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